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    Fontanavecchia: l’azienda vinicola che fece la sua parte nell’Unità d’Italia

    Fu questo nettare divino ad aver causato l’invasione di Garibaldi, che decise di unificare il Nord con il Sud così da non pagare sovrattasse doganali sull’acquisto delle spedizioni

    La cantina “Fontanavecchia” si trova a Torrecuso, in provincia di Benevento, una realt calata in un impianto medievale a circa 450 metri sopra il livello del mare, tra più tipici e caratteristici del territorio. Così caratteristico che se ci aggiungessimo un ruscello, la grotta e il bambinello, dopo una serata di pesanti bevute la nostra mente potrebbe fantasticare di recitare la parte del bue e dell’asinello nel quadretto di una ineccepibile rappresentazione della natività. Tornando a noi, sappiate che arrivare all’azienda vinicola “Fontanavecchia” è già di per sé un piacere per gli occhi, lo spirito e i sensi tutti. 

     

    Incontrastati protagonisti del paesaggio sono i nostri amati vigneti che giganteggiano in tutta l’area. La sola cosa che resta da fare è lasciarsi travolgere da tutto quel meraviglioso verde puro e incontaminato, oltre a pensare che tutta quell’uva un giorno diventerà dell’ottimo vino: qui, se non vi scappa la lacrima, significa solo una cosa: siete astemi. 

     

    Ma ritorniamo all’azienda Fontanavecchia. Parliamo di un’azienda storica nel settore che fa la sua comparsa in un vecchio registro dell’epoca borbonica da cui è emerso che, già oltre centosessanta anni fa, il buon vino di questa zona veniva prodotto dalle mani dei vignaioli della famiglia Rillo, storici proprietari. Secondo altri documenti risalenti al medesimo periodo, è proprio questo nettare divino ad aver causato l’invasione di Garibaldi, che decise di unificare il Nord con il Sud così da non pagare sovrattasse doganali sull’acquisto delle spedizioni. 

     

    Come riportato sul sito di Fontanavecchia: “L’azienda propone sia Riserve che vini più giovani, adoperando per entrambi la stessa identica cura, rispettando ed esaltando il diverso carattere di ognuno di essi”. Noi che li abbiamo degustati tutti, possiamo confermare queste parole. Tra le eccellenze dell’azienda ritroviamo un prodotto molto richiesto dal consumatore abituale, “Il vino sfuso”, declinato in tre tipologie: Rosso, Bianco e Rosato. 

     

    Il Rosso da tavola con i suoi 13,5% gradi circa, è un blend di Aglianico, Sangiovese e Montepulciano dove a predominare, sia per quantità che per gusto e aroma, è l’Aglianico. Il vino non effettua un vero e proprio passaggio in botte, ma ogni anno prima del taglio vengono utilizzati, per una parte del lotto, botti di rovere a grossa capienza che ammorbidiscono il persistente sapore tannico tipico dell’Aglianico, e al fine di renderlo più gradevole ed esaltare ulteriormente il gusto passano 12 mesi dalla vendemmia alla distribuzione. Il vino si presenta rosso rubino al calice, con profumi di ciliegia, bacca rossa e spezie dolci, di sapore corposo e consistente, con tannini morbidi, appunto. 

     

    CONSIGLIO: Dopo l’imbottigliamento fai da te, si consiglia di lasciarlo riposare per almeno tre mesi e di non superare l’anno di imbottigliamento. All’apertura, maggiore sarà il tempo di ossigenazione migliore sarà il sapore, risultando più arrotondato e smussato. Noi con enorme difficoltà lo abbiamo lasciato riposare per tre mesi, chiuso in cantina. Una tortura!

    Il vino bianco, invece, è un 100% Falanghina,  fa circa 13% gradi, da consumare già subito ma è tuttavia consigliato lasciarlo in cantina per un pò. Il vino bianco presenta un colore giallo paglierino con profumi intensi e tipici del vitigno, i sentori di frutta si manifestano evidenti all’olfatto, il gusto è fresco e persistente e con un buon grado di acidità. 

     

    CONSIGLIO: Sul vino bianco non abbiamo consigli particolari se non i soliti abbinamenti come pesce e formaggi freschi, ottimo è anche in pairing con la pizza e la mozzarella di bufala. A noi personalmente piace anche con piatti semplici, pietanze povere tipiche della tradizione contadina. 

    Il Rosato è Aglianico 100% con una gradazione alcolica di circa 13.5%. Anch’esso, come la Falanghina, si può consumare giovane. Ha un colore rosa vivace, all’olfatto risalgono note fruttate di prugna e lampone che lo rendono particolarmente fresco e polposo. 

     

    CONSIGLIO: Ottimo vino estivo da bere al mare, magari in spiaggia, in famiglia e con amici. Anche qui abbiamo trovato ottimo l’abbinamento con la pizza. 

     

    Se l’appetito vien bevendo…

    Tra le cose da sapere, la vicinanza di Fontanavecchia all’agriturismo di Mastrofrancesco, una delle insegne italiane inserite anche nella guida Osterie d’Italia edita da Slow Food. Una cucina sincera e genuina, massima espressione del Sannio che porta alto il livello del colesterolo grazie all’allevamento del maialino nero casertano da cui ricavano salumi e carni proposti in degustazione! Menu fisso 35 euro: dimenticatevi dei gourmet a mignolo in su, qui si mangia tanto e benissimo. 

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